Carmelo Bene: fonti della poetica

Carmelo Bene: fonti della poetica

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All’apice della sua multiforme carriera, estesa dal teatro alla letteratura, dalla radio al cinema e alla televisione, Carmelo Bene propose sulle scene italiane un genere ibrido che era stato senz’altro minore nella storia del teatro europeo, ma sempre presente e gravido di conseguenze per gli sviluppi delle arti della scena e della musica. La stagione dei melologhi fu, da un lato, frutto di intuizioni e di sensibilità condivise con alcuni protagonisti della scena musicale di quegli anni; dall’altro, fu l’esito di percorsi storici e di eredità culturali, oggetto di scavo in questo studio, che consentono di rintracciare alcune fonti inattese nella poetica dell’attore salentino. Il libro si conclude con una sezione dedicata alla rielaborazione da parte di Bene del Manfred di Byron-Schumann, esaminata attraverso l’ampio ventaglio degli strumenti dispiegati dall’attore per esaltare la presenza vocale e la forza espressiva del poema drammatico con musica.

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Sull'autore

Leonardo Mancini

Leonardo Mancini ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Lettere (Spettacolo e musica) presso l’Università degli Studi di Torino, in cotutela con l’Université Paris 8, ed è stato borsista DAAD presso la Freie Universität Berlin. Le sue pubblicazioni riguardano la storia del teatro italiano fra Otto e Novecento, la declamazione e la lettura ad alta voce, la formazione dell’attore in ambito teatrale. Per i tipi di Mimesis ha curato la riedizione de L’arte del comico di Luigi Rasi (2014) e ha tradotto dal catalano il poema La caccia dell’uomo (2014).

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