The walking dead Contagio culturale e politica post-apocalittica

The walking dead

Contagio culturale e politica post-apocalittica

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In onda negli Stati Uniti e sulle reti di oltre cento paesi nel mondo dal 2010, The Walking Dead si è imposto, negli anni, come uno dei casi televisivi di maggiore successo a livello globale, generando, allo stesso tempo, un vasto e variegato fenomeno di fandom e di culto. Lo show, originariamente sviluppato dall’autore dell’omonima serie di fumetti Robert Kirkman e dal regista di popolari blockbuster hollywoodiani Frank Darabont, si inserisce pienamente nella corrente della contemporanea “serialità complessa”: sul piano della rappresentazione, mette in scena – sotto la coltre del genere horror e del “racconto di zombie” – alcune delle questioni più sentite nelle società occidentali (il diritto di rinchiudersi entro “comunità sicure” e di difenderne i confini; i limiti della libertà individuale e la gestione politica della violenza; l’ossessione per le malattie epidemiche…). In quanto prodotto dell’industria culturale contemporanea, poi, The Walking Dead costituisce un franchise transmediale che non solamente si sviluppa su differenti piattaforme ed “estensioni” (fumetto, serie, videogiochi…), ma dà vita a un ciclo continuativo di interazioni e discussioni – condotte in particolare on line e attraverso i social media – che rendono denso e vitale il circuito che collega produzione, distribuzione e consumo. Questo volume ha il pregio di offrire, attraverso una scrittura piacevole e chiara e, al contempo, ricca e aggiornatissima, un’analisi e una guida approfondita a uno dei fenomeni più rilevanti della cultura popolare degli anni Duemila.

Book details

About the author

Dom Holdaway

Dom Holdaway è assegnista di ricerca presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna dove svolge attività di ricerca e insegnamento nell’ambito dei Film and Media Studies, occupandosi in particolare di cinema italiano e della sua distribuzione internazionale. Ha pubblicato diversi saggi su riviste scientifiche come «Comunicazioni Sociali» e «Bianco e Nero», toccando in particolare il tema della legittimazione culturale del prodotto cinematografico. Recentemente, ha svolto ricerche relative al finanziamento pubblico dell’audiovisivo e alla rilevanza del concetto di “impegno” nella tradizione cinematografica italiana. È stato precedentemente ricercatore e docente presso l’Università di Warwick (UK), dove ha anche lavorato come research fellow a un progetto sul finanziamento alla cultura in Gran Bretagna, realizzato in collaborazione con diverse organizzazioni culturali pubbliche e private. Sta ultimando una monografia sulla rappresentazione della mafia nel cinema italiano.

Massimo Scaglioni

Massimo Scaglioni è professore associato presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna Storia dei media ed Economia e marketing dei media. Insegna inoltre Transmedia Narratives presso l’USI-Università della Svizzera Italiana (Lugano, CH). È autore di numerosi volumi sulla TV e il sistema dei media, fra cui Che cos’è la televisione (con Aldo Grasso, 2003), Tv di culto. La serialità televisiva americana e il suo fandom (2006), MultiTV. L’esperienza televisiva nell’età della convergenza (con Anna Sfardini, 2009), La tv dopo la tv (2011), Il servizio pubblico. Morte o rinascita (2016). È il responsabile dell’attività di ricerca del Ce.R.TA. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’U.C.) e direttore didattico del Master “Fare Tv. Analisi, Gestione, Comunicazione”. Ha tenuto lezioni in diverse università straniere (Carleton University-Ottawa, University of Nottingham, Capital Normal University-Beijing, Hong Kong Baptist University, Shanghai Theater Academy). È attualmente Principal Investigator di un progetto di ricerca dedicato alla circolazione internazionale del cinema italiano.

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