Comunque umani Storie di mostri, alieni, orchi e vampiri: un’analisi semioantropologica

Comunque umani

Storie di mostri, alieni, orchi e vampiri: un’analisi semioantropologica

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Quali sono i modi di rappresentare il “male” e il “mostruoso” nell’immaginario collettivo? Avvalendosi di esempi folclorici, cinematografici e letterari, i due autori raccontano in queste pagine come la nostra cultura abbia raffigurato tali categorie in personaggi estremi che assumono le forme dell’orco, del vampiro, dell’alieno, del defunto che viola i confini tra lo spazio dei morti e quello dei vivi. Queste creature permangono nell’universo contemporaneo, pronte a nuove evoluzioni e nuove trasfigurazioni. Nello svelarlo, il libro condurrà il lettore lungo un percorso che, muovendo da radici folcloriche, esplora la più forte concettualizzazione del male: quella che tende a una negatività assoluta, quasi metafisica. Eppure, ci si deve chiedere, queste storie ci parlano davvero di figure radicalmente non umane, indecifrabili e aliene, o non sono piuttosto strumenti per definire ciò che siamo e come sono disegnati i nostri sistemi di valori? Il percorso che gli autori tracciano in questo immaginario “negativo” parte da fiabe classiche, passa attraverso racconti e romanzi fondamentali come Carmilla e Dracula, per arrivare a opere cinematografiche chiave come Nosferatu, King Kong, la saga di Alien, Il Sesto Senso, Matrix, e lo fa in modo tale da rivelare, accanto ai modelli codificati della cultura, anche inattese dimensioni di significato.

Book details

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    Italian
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About the author

Guido Ferraro

Guido Ferraro insegna Semiotica, Teoria della narrazione e Semiotica dei consumi e degli stili di vita all’Università di Torino. È stato presidente dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici. Tra le pubblicazioni recenti: Fondamenti di teoria sociosemiotica. La visione “neoclassica” (2013) e Teorie della narrazione. Dai racconti tradizionali all’odierno storytelling (2015).

Isabella Brugo

Isabella Brugo è semiologa, studiosa di folclore e usi tradizionali nell’alimentazione; insegna all’Istituto Alberghiero di Novara. Con G. Ferraro, C. Schiavon e M. Tartari ha scritto Al sangue o ben cotto (1998). Ha pubblicato il volume collettivo Oggetti Novecento e Duemila (2010).

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