L’opera filmica, in quanto opera artistica, richiede che ci si discosti dal “cronotopo quotidiano”, in favore del “cronotopo letterario”, stabilendo un nuovo ordine di concatenazione e un nuovo sistema di rapporti, per conferire alla passiva e statica realtà una drammatica e dinamica effi cacia capace di esprimere una particolare concezione del mondo. Lotman, nella sua descrizione del testo cinematografi co, fa frequentemente uso del termine musicale “polifonia” e dell’aggettivo “polifonico”, impiegato anche da Bachtin, in riferimento alla scrittura letteraria e in particolare al “romanzo polifonico” di Dostoevskij. “Polifonia” è anche un concetto centrale nella ricerca teorica e creativa di Ejzenštejn. Polifonia drammaturgica, separazione e rottura dei nessi passivi e realistici, congiungimento di cose solitamente separate e distinte: tutto questo è collegato con ciò che Ejzenštejn chiama Ex-stasis, per indicare, nel fi lm, un modello dinamico e temporale di passaggi e commutazioni da un registro espressivo a un altro (dall’immagine alla musica al colore).
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Italian -
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Jurij Michailovič Lotman
Jurij Michailovič Lotman è sicuramente uno dei più importanti rappresentanti della semiotica. Ne ha allargato gli orizzonti di studio soprattutto in riferimento all’arte e alla cultura. Insieme ad altri studiosi dell’Università di Tartu, ha esteso il concetto di sistema segnico all’arte, alla cultura, alla religione, al mito. A partire dagli anni ’60, i suoi lavori sulla semiotica spaziano dalla poetica all’arte in generale, alla letteratura, alla poesia, al cinema, cioè a tutto ciò che oggi, da un punto di vista strutturale, può defi nirsi testo, dal latino textus, cioè sistema di segni, rete, trama, tela, scrittura, e di cui il testo artistico costituisce il paradigma del concetto di modellazione.