Da decenni la “separazione delle carriere” tra magistratura giudicante e requirente anima un acceso dibattito in Italia, spesso ridotto a uno scontro manicheo tra favorevoli e contrari. Questo approccio rischia però di oscurare la complessità del tema, che investe non solo l’autonomia della magistratura, ma anche la coerenza logico-giuridica del modello processuale accusatorio. Per comprendere davvero il significato e le conseguenze che tale separazione comporterebbe, è necessario esplorarne le dimensioni simboliche e le implicazioni istituzionali, nonché interrogarsi sul nesso profondo – e tutt’altro che neutro – tra accusa, colpa e verità nel processo penale.
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Italian -
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AA. VV.
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