La rivoluzione degli schiavi Haïti, 1763-1803

La rivoluzione degli schiavi

Haïti, 1763-1803

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Nel XVIII secolo, Saint-Domingue, gioiello dell’impero coloniale francese era emblema di una società decisamente composita, dalle disuguaglianze assai evidenti: i latifondisti bianchi, attaccati al mantenimento del sistema schiavistico, rivendicavano una maggiore autonomia per la colonia; gli “uomini liberi di colore”, figli di schiavi liberati, ma interdetti dall’uguaglianza politica, facevano della carriera militare la via privilegiata per la propria ascesa sociale; e infine c’erano gli schiavi, ormai pronti alla ribellione. Con gli sconvolgimenti europei del 1789, questi interessi contraddittori entrarono in conflitto aperto, inaugurando più di un decennio di terribile violenza. Stupri, saccheggi, massacri, incendi erano parte di una strategia ben studiata volta a distruggere totalmente le fazioni avversarie. Una situazione di caos che durò fino a quando l’isola ottenne la sua indipendenza nel 1804. Scontri brutali ed esasperati che portarono alla decomposizione della società, lasciando segni indelebili nel paesaggio politico e nell’identità haitiana, ben osservabili fino ai giorni nostri.

Book details

About the author

Bernard Gainot

Bernard Gainot già professore associato, maître de conferences honoraire presso l’Università Paris I Panthéon-Sorbonne. Studioso di storia moderna, specializzato in storia francese e storia coloniale del XVIII e XIX secolo, è autore dei saggi Les officiers de couleur dans les armérs de la République et de l’Empire, 1792-1815 (2007) e L’Empire colonial français de Richelieu à Napoléon (2015).

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