Il volume concentra l’attenzione su un ciclo pittorico composto da cinque tele realizzate da Vincenzo Campi e conservate in Germania fin dal 1580-1581. Il soggetto principale della serie è il cibo nelle sue diverse e straordinarie declinazioni, dalla frutta alla verdura, ai pesci, ai polli, ai tacchini, ai volatili di vario tipo. Veri e propri trionfi di naturalia che l’“ingegnosissimo Vincenzo” allestisce in mercati con tanto di “singolari” venditori. L’indagine condotta su ciascuno dei singoli dipinti riporta in superficie diversi significati “nascosti”; una volta messi in luce, però, sono capaci di ricostruire una dimensione culturale dell’epoca che il tempo ha sedimentato e via via disperso fino all’oblio e che le opere dell’artista cremonese invece gelosamente custodiscono.
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Italian -
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Lucia Corrain
Lucia Corrain insegna Semiotica dell’arte al corso di laurea Dams e Semiotica del visibile al corso di laurea magistrale in Arti Visive dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca si concentrano sul linguaggio delle arti figurative in generale e della pittura in particolare: come comunica un’opera d’arte, come interpella l’osservatore, che sensazioni suscita in chi la guarda, sono solo alcuni degli aspetti che essa studia in ambiti che spaziano dall’arte antica a quella contemporanea. Ha pubblicato in numerose riviste italiane e internazionali (“Versus”, “Visio”, “Visible”, “Degrée” e molte altre); tra i suoi libri: Semiotica dell’invisibile. Il quadro a lume di notte (Bologna, 1996) e Il velo dell’arte. Una rete di immagini tra passato e contemporaneità (Firenze, 2016).