Il mondo sensibile e il mondo dell’espressione Corso al Collège de France, 1953

Il mondo sensibile e il mondo dell’espressione

Corso al Collège de France, 1953

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Le note del primo corso che Merleau-Ponty tiene al Collège de France nel 1953 costituiscono un documento eccezionale per cogliere il pensiero del filosofo nel suo dispiegarsi. Nel corso, che si colloca nel cuore del suo itinerario filosofico, Merleau-Ponty avanza una prima autocritica delle ricerche precedenti, discutendo in maniera radicale la nozione di coscienza e ponendo le basi per il suo ripensamento a partire dal concetto di espressione. In questi appunti preparatori, volti a rivelare la dimensione espressiva della vita percettiva, prende forma in maniera germinale quell’ontologia della reversibilità che il filosofo svilupperà nelle fasi conclusive del suo pensiero. C’è dunque un legame sotterraneo tra il corso del 1953 e la riflessione dell’ultimo Merleau-Ponty, in particolare quella del celebre saggio L’occhio e lo spirito, ma anche dei corsi su La natura e dell’inedito Il visibile e l’invisibile. Nel dialogo interdisciplinare con la neurologia, la psicologia della Forma, la psicoanalisi e le arti visive, assistiamo all’elaborazione di alcuni dei temi che occuperanno Merleau- Ponty negli anni a venire: lo schema corporeo, l’analisi della visione e della profondità, i concetti di empiétement e di enveloppement, ma anche un consistente riferimento al cinema.

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Maurice Merleau-Ponty

Maurice Merleau-Ponty (1908-1961) è stato il più importante dei pensatori francesi di indirizzo fenomenologico. Ha insegnato alla Sorbona di Parigi e al Collège de France. Tra le sue opere, oltre al capolavoro Fenomenologia della percezione, si ricordano Senso e non senso, Segni e il postumo, incompiuto, Il visibile e l’invisibile.

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