Pur essendo generalmente valutate in termini moralmente positivi, alcune azioni e attitudini morali non sono considerate come strettamente dovute, né tantomeno esigibili: si tratta delle attitudini e delle azioni che rientrano nell’ambito, vasto e molteplice, dell’amore.
La tradizione morale ha coniato un termine tecnico per indicarle: “supererogatorio” (o “supererogazione”). Rispetto al minimo necessario di ciò che non può e non deve mancare – l’ambito di ciò che è appunto esigibile – il supererogatorio configura un “massimo”: va oltre ciò che è strettamente esigibile ed è dunque generalmente considerato eccedente la sfera e le competenze dell’etica. L’ambizione di queste pagine è di mostrare come questo massimo sia anch’esso in qualche modo “necessario” e come – al contempo – dal ripensamento di questo massimo derivi un nuovo sguardo sull’etica in generale e sul dovere in particolare. Quel massimo eccede una certa figura del dovere, ma non il dovere in sé: configura dunque, a tutti gli effetti, un fenomeno etico.
Book details
-
Publisher
-
Language
Italian -
Publication date
-
Collection
About the author
Stefano Biancu
Stefano Biancu è professore associato di Filosofi a morale all’Università di Roma LUMSA e vice-coordinatore del dottorato internazionale Contemporary Humanism. È inoltre professore a contratto all’Università Cattolica di Milano e direttore responsabile di “Munera. Rivista europea di cultura”. Tra i suoi scritti: La poesia e le cose. Su Leopardi (Milano 2006), Saggio sull’autorità (Milano 2012), Il simbolo. Una sfi da per la fi losofi a e per la teologia (con Andrea Grillo, Cinisello Balsamo 2013), Presente. Una piccola etica del tempo (Cinisello Balsamo 2014, tr. fr. Paris 2015). Ha recentemente curato il volume Riforma e modernità. Prospettive e bilanci a 500 anni dalle Tesi di Lutero (Roma 2018).