Hannah Arendt e il cosmopolitismo Stato, comunità, mondi in comune

Hannah Arendt e il cosmopolitismo

Stato, comunità, mondi in comune

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Il tema del cosmopolitismo è generalmente considerato un aspetto marginale o problematico del pensiero di Hannah Arendt. Da un lato perché non è mai stato affrontato da lei in modo sistematico, dall’altro perché giudicato poco compatibile sia con la sua difesa del “diritto ad avere diritti”, inteso come diritto ad appartenere a una comunità politica determinata, sia con la sua dichiarata diffidenza nei confronti dell’istituzione di un governo mondiale come soluzione al problema dell’apolidia, sia, infine, con l’importanza da lei attribuita al passaporto, significativamente definito “il libro più bello del mondo”. Il volume include invece a pieno titolo Arendt tra i teorici del cosmopolitismo, mostrando come lo precorra e lo sviluppi nelle sue tre forme principali (morale, politico-istituzionale, culturale) e come non vi sia alcuna contraddizione insuperabile tra questo e l’appartenenza a una comunità politica. Oppure tra questo e le condizioni dell’agire politico: la pluralità, il mondo in comune, l’intreccio delle relazioni umane, il confine.

Book details

About the author

Angela Taraborrelli

Angela Taraborrelli è Professoressa associata presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari e insegna Istituzioni di filosofia politica, Storia e teorie del cosmopolitismo, Filosofia politica. Oltre a numerosi articoli, ha pubblicato: Cosmopolitismo. Saggio su Kant (2004); Il cosmopolitismo contemporaneo (2011); Contemporary Cosmopolitanism (2015).

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