
Dalla fine del Novecento a oggi, gli europei appaiono ossessionati dal culto della memoria. Ci si sforza perché non venga mai meno il ricordo. Ma che senso ha il suo uso senza uno spirito critico e una rielaborazione che ci consenta di individuare le sempre nuove forme di razzismo, di xenofobia e di esclusione? Risponde il grande storico, antropologo e saggista Todorov in questo scritto provocatorio, che è soprattutto testimonianza morale. Il ricordo è una mera celebrazione, solo un conteggio e una spartizione delle vittime, oppure l’autentica comprensione e l’impegno per non commettere altri errori?
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
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About the author
Tzvetan Todorov
Tzvetan Todorov, nato a Sofia nel 1939, si trasferisce nel
1963 a Parigi dove studia filosofia del linguaggio con Roland Barthes. Ha insegnato all’École Pratique des Hautes Études e alla Yale University ed è stato direttore del Centre de Recherche sur les Arts et le Langage di Parigi. Della sua ricca produzione ricordiamo La bellezza salverà il mondo. Wilde, Rilke, Cvetaeva (2010), Resistenti. Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia (2016), L’arte nella tempesta. L’avventura
di poeti, scrittori e pittori nella rivoluzione russa (2017).