Quella delle donne è una storia condivisa, a lungo caratterizzata dal silenzio, inteso però come rimozione, svilimento e negazione della soggettività femminile. Un silenzio spesso cercato dalle donne stesse, per sottrarsi all’inautenticità di una lingua a loro “straniera”, in quanto lingua della cultura patriarcale. Ecco quindi le immagini che raccontano quel silenzio e lo trasformano in metafora, in elemento significante di relazione. I racconti che ogni anno arrivano al Concorso letterario nazionale Lingua Madre dimostrano che, attraverso la scrittura, le donne hanno imparato a dare corpo e senso al silenzio, facendone spazio di comunicazione e possibilità. In questo quadro, la genealogia materna si fa principio di una rete di rimandi con le donne della propria famiglia e con le altre, amiche o madri simboliche, indispensabile per sentirsi autorizzate a muoversi liberamente nel mondo. Un silenzio che da assenza si fa etere, in cui trasmettere sentimenti di amore, dipendenza, relazione e cura. Ripartire da un ambiente domestico postpatriarcale cui venga restituito il suo valore, come sostiene Ina Praetorius, è forse l’unica modalità per un cambiamento. E non è un’utopia.
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Italian -
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About the author
Daniela Finocchi
Daniela Finocchi, torinese, giornalista e saggista, laureata in Scienze Politiche, si è sempre interessata ai temi inerenti il pensiero femminile. Ha scritto libri, testi teatrali e realizzato programmi radio-televisivi. In ambito femminista, ha partecipato al Coordinamento Giornaliste del Piemonte, alla Casa delle Donne di Torino. Ha concorso a fondare il Coordinamento contro la Violenza, il Telefono Rosa di Torino, il Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile. È ideatrice del Concorso letterario nazionale Lingua Madre, nato nel 2005, destinato alle donne straniere residenti in Italia.