Bodybrainmind Sette lezioni per una neuropsicoanalisi

Bodybrainmind

Sette lezioni per una neuropsicoanalisi

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La Neuropsicoanalisi si è affermata come disciplina specifica per il confronto e l’integrazione delle conoscenze sul funzionamento della mente umana che vengono oggi offerte dal progresso delle neuroscienze e da quello della psicoanalisi: pertanto come strumento essenziale per la ricerca sul modo in cui il cervello generi la mente umana. Quello che gli esseri umani constatano svolgersi nella propria soggettività, studiato dalla psicoanalisi nella sua genesi endopsichica inconscia, può oggi essere indagato con quanto sappiamo accadere nella biochimica delle reti neurali del cervello: com’è possibile che eventi chimici e bioelettrici producono quello che gli umani avvertono come capacità di pensare, conoscere, sapere? Un aggiornamento in proposito è oggi indispensabile per la formazione degli psicologi e di tutti gli operatori della salute mentale, per una riflessione critica sulle idee implicite che di fatto governano i nostri servizi sociosanitari, in una visione immune dai secolari pregiudizi della nostra tradizione filosofi co-teologico-popolare. Quanto denominiamo “mente” inizia fi n dall’epoca fetale e procede nel neonato e nel bambino da un primo apprendimento interpersonale e inconscio di quei funzionamenti neuromentali che vanno sotto il nome di affetti e che costituiscono la base su cui il cervello viene a essere “costruito” lungo tutta la vita. Il cervello non è “dato”, dal genoma dell’Homo sapiens, se non nella sua macromorfologia, ma la microstruttura col relativo funzionamento (sinapsi) viene appresa, in modo assolutamente individuale, sotto forma di reti neurali. Nessuno ha un cervello uguale a quello di un’altra persona. La “qualità” di un cervello, nell’ottimalità dei propri modi di funzionare piuttosto che in difetti fi no alle patologie, dipende dalla qualità dei primi apprendimenti affettivi derivati dalle cure genitoriali primarie. Il concetto di bodybrainmind proposto in questo testo riassume l’unitarietà di un “Organismo” umano nella continua reciproca comunicazione ed elaborazione corpo-cervello-mente.

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About the author

Antonio Imbasciati

Antonio Imbasciati è stato professore ordinario di Psicologia clinica e direttore dell’Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia: nel 2012 gli è stato conferito il titolo di professore emerito. È membro ordinario con funzioni di Training (AFT) della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell’International Psychoanalytical Association (IPA). Dopo la laurea in Medicina ha conseguito la specializzazione in Psicotecnica, quella in Psicologia clinica e quella in Neuropsichiatria infantile. Si è formato come ricercatore nell’Istituto di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano negli anni 1961-1971, con libera docenza nel 1970, e come psicoanalista dal 1963 nell’ambito delle strutture istituzionali della Società Psicoanalitica Italiana. È stato fondatore e past president del Collegio dei Professori e Ricercatori Universitari Italiani di Psicologia Clinica. È autore di 66 volumi e di oltre altre 300 pubblicazioni: www.imbasciati.it.

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