Vittorio Mathieu

Vittorio Mathieu ha insegnato presso le Università di Trieste e di Torino ed è Professore emerito di quest’ultima. Dal 1987 è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei e Socio Nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino. È stato vice-presidente del Comitato Premi della Fondazione Internazionale Balzan; membro del Consiglio Nazionale per la Bioetica presso la Presidenza del Consiglio del Governo italiano; Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Ideazione. È stato inoltre membro e vicepresidente del Consiglio esecutivo dell’UNESCO; membro del comitato per le Scienze Storiche, Filosofiche e Filologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); rappresentante italiano nella Commissione consultiva del Consiglio Europeo contro il razzismo e la xenofobia. Tra le sue numerose opere: Bergson. Il profondo e la sua espressione (1954, 1971); La filosofia trascendentale e l’Opus postumum di Kant (1958); Leibniz e Des Bosses (1960); Dio nel «Libro d’ore» di Reiner Maria Rilke (1968); La speranza nella rivoluzione (1972); La voce, la musica, il demoniaco (1983); Filosofia del denaro (1985); Perché leggere Plotino (1992); Goethe e il suo diavolo custode (2002).