Narcisismo digitale Critica dell’intelligenza collettiva nell’era del capitalismo della sorveglianza

Narcisismo digitale

Critica dell’intelligenza collettiva nell’era del capitalismo della sorveglianza

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Qualche decennio fa pensavamo che la Rete ci avrebbe portato oltre i limiti della cultura di massa, verso un’intelligenza collettiva fondata sulla circolazione orizzontale e democratica del sapere. Quell’utopia si è sgretolata di fronte a una serie inquietante di misfatti e miserie umane: fake news, spionaggio, odio e paranoie complottiste. Se dovessimo cercare una razionalità nella connettività digitale, dovremmo rivolgere l’attenzione all’apparato tecnico che supporta il business dei Big-data. Un sistema che capitalizza il malessere del soggetto contemporaneo, il suo isolamento, le sue derive narcisistiche, il suo dinamismo sregolato sotto il comando del godimento. È possibile spostare i mezzi tecnologici verso altri fini? Oppure, per sfuggire all’alienazione, sarebbe meglio disconnettersi? E se invece scoprissimo, attraverso gli strumenti critici della filosofia e della psicoanalisi novecentesca, che la questione centrale riguarda proprio la nostra incapacità di creare una dimensione sociale comune?

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About the author

Pablo Calzeroni

Pablo Calzeroni (Giussano, 1974) si è laureato in Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto tra le strutture dell’intelligenza e le tecnologie della connettività. Dopo aver iniziato a lavorare nell’ambito dell’editoria multimediale nel gruppo Rcs, è entrato nella redazione del quotidiano “Il Secolo XIX”, diventando giornalista professionista nel 2008.

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