Medea da mito classico a mito moderno Propaggini e ramificazioni di un archetipo

Medea da mito classico a mito moderno

Propaggini e ramificazioni di un archetipo

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Non è per nulla scontato – scrive Antonella Del Gatto nell’introduzione – che i miti classici diventino miti moderni, che perdano cioè la loro fissità simbolica per essere rielaborati attraverso le epoche fino a suggerire nuovi e diversi paradigmi ideologici e comportamentali, come accade per il mito di Medea. Già la tragedia di Euripide del 431 a.C., la prima versione nella quale si attesti l’infanticidio volontario, attenuava la dimensione magica tipica della tradizione mitografica precedente per aprire il discorso a un approfondimento psicologico molto più complesso, sfaccettato e anche contraddittorio, oltre che eticamente controverso. I nuclei principali della tragedia euripidea – l’uccisione dei figli da parte di Medea, il suo status doppiamente straniante di donna e di barbara, l’eterodossia del suo pensare e del suo agire e, anche, il suo essere interiormente dimidiata – restano non a caso i poli catalizzatori delle rivisitazioni e dei ripensamenti successivi, di cui questo volume fornisce un gran numero di casi esemplari, muovendosi tra letteratura, filosofia, arte, psicologia e antropologia.

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