Le società contemporanee attraversano una fase di radicale trasformazione, in cui i processi di globalizzazione hanno profondamente minato le strutture sociali tradizionali, generando crescente instabilità, tensioni e conflitti. A ciò si aggiunge la rivoluzione informatica e tecnologica che ha modificato profondamente le modalità d’interazione sociale e la costruzione dell’identità, polverizzando la densità relazionale e generando nuove forme di anomia e frammentazione del sé. Quando la struttura sociale si dimostra incapace di rispondere ai bisogni e ai desideri delle persone, si produce isolamento, frustrazione e conflittualità, con il rischio che si attivino crisi “mimetiche” potenzialmente distruttive. In questa prospettiva il migrante, incarnando perfettamente la distinzione dicotomica tra interno ed esterno, identità e alterità, normalità e patologia, diventa, così, l’oggetto sociale, liminale, su cui proiettare rabbia, rancore e violenza, in grado col proprio “sacrificio” di garantire la sopravvivenza della comunità e della struttura sociale.
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Italian -
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About the author
Michele Lanna
Michele Lanna insegna Antropologia politica, Teoria del linguaggio politico e Comunicazione politica e so- ciale all’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dove coordina il master in Criminologia, psicopatologia criminale e politiche per la sicurezza sociale. Fondatore della “Rivista italiana di Conflitto- logia” (www.conflittologia.it), è direttore responsabi- le della rivista “Heliopolis. Culture Civiltà Politica”. È autore di varie pubblicazioni, tra le quali: Ermeneuti- ca del conflitto (2011); Somalies. De la Démocratie pastorale aux conflits entre les clans (con M.A. Abdi e G. Palermo, 2012); Migration Governance in Urban Areas. A socio-juridical analysis (2017); Aree d’in- terdizione. No law zone e Shadow space (2023).

