La miseria simbolica 1. L’epoca iperindustriale

La miseria simbolica

1. L’epoca iperindustriale

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Quello a cui stiamo assistendo oggi è un processo di digitalizzazione estrema e assoluta, un processo che mira a innovare l’infrastruttura tecnologica della nostra società, ma a causa del quale stiamo perdendo ogni possibilità di identificazione. La “miseria del simbolico” di cui parla Bernard Stiegler non è soltanto quel triste vuoto che viveva il proletario alienato dal lavoro, ma anche il vuoto d’esperienza del consumatore odierno, privato della possibilità di determinare i propri desideri e totalmente condizionato dalle logiche di consumo. L’estetica è l’arma privilegiata della tecnologia industriale, e il cinema il suo campo di battaglia preferito: entrambi concorrono ad avvelenare l’esperienza individuale e collettiva. Tuttavia, è proprio nel cuore di questi due campi che l’autore rintraccia l’antidoto per sfuggire alla miseria antropologica che stiamo vivendo e per ritrovare quel sentimento comune che è condizione preliminare e necessaria alla vita pubblica.

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About the author

Bernard Stiegler

Bernard Stiegler, filosofo francese di calibro mondiale, impegnato prevalentemente nell’ambito della filosofia della tecnica, è professore ospite presso l’Università di Nanjing (Cina), dirige l’IRI di Parigi, la scuola pharmakon.fr e l’associazione Ars Industrialis. Coordina la rete internazionale Digital Studies e l’evento annuale Les entretiens du nouveau monde industriel (Centre Pompidou, Parigi). Tra i suoi libri, oltre trenta e tradotti in varie lingue, le serie La technique et le temps (1994-2001), De la misère symbolique (2004-2005) e Mécréance et discrédit (2004-2006), nonché États de choc (2012), Reincantare il mondo (2012), Amare, amarsi, amarci (2014), Prendersi cura (2014), Platone digitale (2015), Dans la disruption (2016), The Neganthropocene (2018).

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