Il tractatus De usuris di Alessandro D’Alessandria fra mercato innaturale e cultura di mercato

Il tractatus De usuris di Alessandro D’Alessandria

fra mercato innaturale e cultura di mercato

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Alessandro d’Alessandria vive e scrive durante la rivoluzione segnata dal passaggio dall’economia della terra all’economia del capitale, preparato dal lento costituirsi di un nuovo ceto sociale: la borghesia. Lo stesso ceto autore dei cambiamenti che prenderanno poi il nome di capitalismo. Alessandro esamina questo contesto partendo dal bagaglio delle auctoritates e del dettato aristotelico, indiscusso anche in materia di etica economica. La grandezza di Alessandro d’Alessandria, come di Pietro di Giovanni Olivi o di Giovanni Duns Scoto, consiste nel far affiorare una nuova concezione della moneta come architrave di tutti i ragionamenti. A questi rappresentanti della scuola francescana del XIII secolo dobbiamo la costituzione delle fondamenta della scienza economica dei secoli successivi e del contemporaneo sviluppo dell’economia di mercato.

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About the author

Paolo Del Debbio

Paolo Del Debbio insegna Etica ed economia all’Università IULM di Milano. Indaga il rapporto tra etica ed economia con riferimento non solo all’attualità, ma anche al passato. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano: L’etica fiscale ed economica di Ezio Vanoni (2019), Più etica nel mercato? L’inganno di un luogo comune e le responsabilità della politica (2016) ed Elogio dello Stato a pendolo. Stato e mercato nel XXI secolo (2009).