Il teatro lancia bombe nei cervelli Articoli, critiche, recensioni 1915-1920

Il teatro lancia bombe nei cervelli

Articoli, critiche, recensioni 1915-1920

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Una raccolta di articoli pubblicati sulle pagine de “l’Avanti” tra il 1915 e il 1920 per riscoprire la produzione di critico teatrale di un allora giovanissimo Antonio Gramsci. Prima di passare il testimone a Piero Gobetti, Gramsci svolse con grande passione l’impegno di cronista teatrale per conto del quotidiano socialista. Durante questo periodo, si distinse come uno dei pochi in grado di porre attenzione e di cogliere i risvolti sociologici e ideologico-politici legati al messaggio culturale che il teatro, per sua natura, genera. Era la fase in cui l’ideologia borghese conosceva in Italia un momento di profonda crisi. Nei suoi commenti, spesso polemici e corrosivi, Gramsci non mancò di evidenziare un rispecchiamento tra la decadenza dello spirito borghese e il conformismo di certe opere teatrali. L’attività di giornalista militante e di acuto pensatore politico, che ha doverosamente consacrato il filosofo sardo come una delle menti più lucide del nostro Novecento, non può dunque essere disgiunta da questa raccolta di scritti, tutt’altro che marginali da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo.

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Antonio Gramsci

Antonio Gramsci (1891- 1937), nacque ad Ales e trascorse l’adolescenza a Ghilarza. Successivamente si trasferì a Torino, dove conobbe la lotta politica. Fondò e diresse giornali, diventando uno dei capi più stimati dagli operai. Partecipò defilato alla scissione di Livorno del 1921 e alla fondazione del Partito Comunista di cui divenne segretario. Eletto deputato, fu arrestato dal regime fascista. Condannato a vent’anni anni di reclusione, in carcere proseguì l’attività politica con la scrittura. Le sue riflessioni furono raccolte nelle Lettere dal carcere (1947) e nei Quaderni del carcere (1975). Si spense a Roma il 27 aprile 1937.

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