Acrobati del futuro L’uomo nuovo delle avanguardie storiche

Acrobati del futuro

L’uomo nuovo delle avanguardie storiche

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“Vi è acrobatica ovunque si tratti di far apparire l’impossibile come un facile esercizio”: così il filosofo tedesco Peter Sloterdijk in un libro del 2009, Devi cambiare la tua vita. Il concetto di acrobatica e quello a esso sotteso di “antropotecnica” si adattano bene al profilo intellettuale dell’artista delle avanguardie storiche, la cui intrinseca performatività si configura in tal senso come un esercizio ascetico di “acrobatica” estetica e spirituale, di rischiosa realizzazione di un progetto complessivo di rifondazione del proprio ruolo. Tra provocatori richiami all’antico e vertiginose prospettive sul futuro, tra macchina e uomo, tra spirito e tecnica, l’uomo nuovo del primo Novecento è al centro di questo volume, che offre così una prospettiva innovativa sulle avanguardie storiche (dada, espressionismo, futurismo, surrealismo) e considera quello avanguardistico come il “gesto assoluto” di artisti che sulla scena volevano rifondare il mondo e la propria esistenza.

Book details

About the author

Gabriele Guerra

Gabriele Guerra, docente di Letteratura tedesca; studioso di Walter Benjamin e del pensiero filosofico-religioso tedesco della prima metà del XX secolo, nonché di Hugo Ball e delle avanguardie storiche; autore di Spirito e storia. Saggi sull’ebraismo tedesco 1918-1933 (2012).

Massimo Blanco

Massimo Blanco, docente di Letteratura francese; studioso della narrativa francese dell’Ottocento, del simbolismo e delle avanguardie; autore di Corpi nell’intervallo. Classico e anticlassico da Mallarmé a du Bouchet (2012).

Daniela Padularosa

Daniela Padularosa è ricercatrice di Letteratura tedesca presso la Sapienza Università di Roma. I suoi campi di ricerca riguardano le forme e i linguaggi delle avanguardie storiche, con particolare attenzione al dada e al teatro politico del primo Novecento nel loro legame con la religione e la psicoanalisi, il rapporto tra arte figurativa e poesia, e infine l’analisi della cultura e dei linguaggi artistici della DDR.

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